Crediti di carbonio in agricoltura: guida completa al funzionamento e alle opportunità
La lotta al cambiamento climatico richiede soluzioni concrete e misurabili. Tra queste, i crediti di carbonio rappresentano uno strumento fondamentale per ridurre e compensare le emissioni di CO₂. In questo contesto, l’agricoltura – se praticata in modo rigenerativo – può diventare un potente alleato. In questa guida analizziamo cosa sono i crediti di carbonio, come si generano in ambito agricolo e quali opportunità offrono a chi coltiva la terra.
1. Cosa sono i crediti di carbonio?
I crediti di carbonio sono certificati che attestano l’avvenuta riduzione o rimozione di una tonnellata di CO₂ (o gas equivalenti) dall’atmosfera. Possono essere generati da progetti di riforestazione, energie rinnovabili, efficienza energetica e – sempre più frequentemente – da pratiche agricole che aumentano il sequestro del carbonio nel suolo.
Esistono due mercati principali:
- Regolamentato: previsto da normative internazionali (es. EU ETS).
- Volontario: aziende e individui acquistano crediti per compensare le proprie emissioni in modo responsabile – è in questo mercato che si colloca Alberami.
2. Il ruolo dell’agricoltura nella rimozione del carbonio
Il suolo è uno dei più grandi serbatoi naturali di carbonio del pianeta: ne immagazzina più di quanto facciano l’atmosfera e la vegetazione messe insieme.
Attraverso pratiche agronomiche mirate, è possibile aumentare la capacità di sequestro del carbonio nel suolo, migliorando allo stesso tempo la fertilità, la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi agricoli.
L’agricoltura rigenerativa si fonda proprio su questo principio: ricostruire la salute del suolo nel lungo periodo, aumentando la sostanza organica e attivando processi naturali virtuosi. Tra le pratiche più efficaci:
- Cover crops (colture di copertura): proteggono il suolo dall’erosione e stimolano la vita microbica;
- Lavorazioni ridotte (no-till, minimum tillage): preservano la struttura del suolo e limitano le emissioni;
- Compost, biochar, letame, sottoprodotti agroalimentari: apportano sostanza organica stabile e nutrimento duraturo;
- Agroforestazione, siepi multifunzionali, fasce tampone: aumentano la biomassa e creano habitat favorevoli alla fauna utile;
- Riduzione di fertilizzanti chimici e fitofarmaci: migliora la biodiversità microbica e riduce l’impatto sull’ambiente;
- Compost tea e corroboranti naturali: rafforzano le difese delle piante, riducendo il bisogno di trattamenti invasivi.
Nel progetto AgroEcology_Italy, Alberami ha selezionato 13 pratiche rigenerative validabili e misurabili, in grado di generare crediti di carbonio certificati e valore concreto per gli agricoltori.
3. Come si generano i crediti di carbonio in agricoltura
Per generare crediti di carbonio certificati, un progetto agricolo deve seguire un protocollo riconosciuto a livello internazionale. Il processo prevede diverse fasi, tutte verificate in modo trasparente e scientifico:
- Adesione al progetto
L’azienda agricola aderisce a un progetto certificato tramite un contratto di durata quindicennale. È richiesta una superficie minima di 3 ettari per colture arboree o 10 ettari per seminativi.
- Scelta e implementazione delle pratiche rigenerative
L’agricoltore introduce almeno tre nuove pratiche dal nostro disciplinare, come inerbimento, cover crops, riduzione delle lavorazioni, gestione sostenibile dei residui colturali e apporto di sostanza organica.
- Monitoraggio continuo
Alberami si occupa del monitoraggio dei cambiamenti nel suolo e nella biomassa, attraverso un sistema integrato di analisi di laboratorio, dati satellitari, sensori IoT e strumenti digitali.
- Verifica indipendente
Un ente terzo effettua una verifica documentale e in campo, certificando che il carbonio rimosso sia effettivo, misurabile e conforme agli standard.
- Emissione e registrazione dei crediti
I crediti validati vengono emessi e registrati in un registro ufficiale, tracciati tramite tecnologia blockchain. Questo consente la vendita sicura e trasparente dei crediti nel mercato volontario internazionale.
Ogni credito emesso rispetta i criteri fondamentali di addizionalità, tracciabilità, durabilità e verificabilità. È così che l’agricoltura diventa un alleato credibile nella lotta contro il cambiamento climatico.
4. La certificazione dei crediti agricoli
Per essere riconosciuti e affidabili, i crediti di carbonio agricoli devono rispettare criteri rigorosi stabiliti a livello internazionale. Ecco i principali, accompagnati da esempi concreti tratti dal nostro lavoro sul campo:
- Addizionalità
I benefici devono essere aggiuntivi rispetto a uno scenario “business as usual”. Senza il progetto, il sequestro di carbonio non avverrebbe.
Nel nostro caso, questo significa che le pratiche adottate (come cover crops, riduzione delle lavorazioni o apporto di compost, ecc.) sono nuove per l’azienda agricola e non già in uso.
- Permanenza
Il carbonio rimosso deve restare stoccato nel suolo o nella biomassa per un periodo significativo, riducendo il rischio di rilascio futuro.
Gli agricoltori che partecipano al nostro programma si impegnano a mantenere le pratiche rigenerative per almeno 15 anni. Inoltre, adottiamo un sistema di doppio buffer (una forma di assicurazione rappresentata da crediti non vendibili) per proteggere sia gli accumuli che gli acquirenti dei crediti in caso di imprevisti.
- Misurazione effettiva e conservativa
I crediti si basano su dati reali e vengono calcolati in modo prudenziale, per evitare il rischio di “over-crediting”.
Utilizziamo campionamenti di suolo, sofisticati modelli geochimici, dati satellitari e sensori IoT per misurare il carbonio effettivamente stoccato nel suolo e le piante, applicando fattori di conservatività per restare sempre sotto la soglia del beneficio stimato.
- Tracciabilità e trasparenza
Ogni credito è completamente tracciabile lungo il suo ciclo di vita, grazie all’uso di tecnologie digitali avanzate.
Ogni lotto di crediti è legato a uno specifico appezzamento, con dati georeferenziati verificabili da terze parti e pubblicati su registri ufficiali tramite tecnologia blockchain.
Enti di riferimento:
- International Carbon Registry (ICR) – Standard Accreditato da ICROA
- Carbon Check (India) Pty Limited – Ente di Asseverazione e Verifica
- BeZero Carbon – Agenzia di Rating Internazionale
5. Opportunità per gli agricoltori
Partecipare a un progetto di carbon farming certificato può portare vantaggi concreti, come:
- Nuove entrate: attraverso la vendita dei crediti generati;
- accesso facilitato a bandi e fondi: compatibilità con PAC, PSR, Biologico;
- benefici ambientali: aumento della fertilità del suolo e della resilienza delle colture.
6. Perché scegliere progetti locali, certificati e trasparenti
In un mercato in rapida crescita, non tutti i progetti sono uguali. La trasparenza e la verifica indipendente evitano fenomeni di greenwashing e garantiscono l’impatto reale.
Progetti agricoli locali, come quelli attivati in Italia, permettono inoltre di valutare direttamente gli effetti sul territorio, coinvolgere comunità e imprese locali e soprattutto creare valore condiviso
7. Alberami e il modello AgroEcology Italy
AgroEcology Italy è il primo progetto italiano di carbon farming certificato a livello internazionale, sviluppato da Alberami.
Integra in un unico modello:
- Pratiche agricole rigenerative
- Tecnologie avanzate di monitoraggio
- Certificazioni indipendenti e riconosciute
- Adesione flessibile e senza rischi per l’agricoltore: nessun costo iniziale obbligatorio. L’agricoltore può scegliere se contribuire al momento dell’adesione oppure solo dopo aver ricevuto i proventi dalla vendita dei crediti.
- Distribuzione equa dei proventi: fino al 75% dei ricavi derivanti dalla vendita dei crediti effettivamente generati, emessi e venduti va direttamente all’agricoltore.
Con oltre 350 agricoltori coinvolti e più di 10.000 ettari già attivi in tutta Italia, AgroEcology Italy rappresenta una dimostrazione concreta di come l’agricoltura possa generare valore ambientale, economico e sociale.
I crediti di carbonio agricoli non sono solo uno strumento di compensazione, ma una leva di trasformazione del modello produttivo e un modo per premiare chi coltiva responsabilmente.
Vuoi sapere se anche la tua azienda può generare crediti certificati?
Contattaci: ti guideremo nella valutazione e nell’avvio del percorso, passo dopo passo.